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sabato 23 gennaio 2010

Oggi ho sfidato la Casta Padana. Ed ho perso.

Oggi ho sfidato la Casta Padana. Ed ho perso.

di Nicola Atalmi


Come ho spiegato qui da tempo propongo un taglio ai costi della politica.

Niente di draconiano né populistico.

Chiedevo solo che gli stipendi dei consiglieri regionali (dagli 8 ai 9 mila euro al mese) venissero ridotti sganciandoli dagli stipendi (e dagli aumenti) dei parlamentari.

Chiedevo insomma che il veneto fosse autonomo almeno nei costi della politica.


Per questo avevo preparato una semplice leggina, che però giaceva dormiente in Commissione.

L’ho trasformata quindi in un emendamento alla Finanziaria regionale in discussione per obbligare l’aula comunque a votarla.

E’ successo oggi.

Come sapevo i colleghi erano piuttosto seccati. In modo bipartisan. Ho avuto critiche private (dai leghisti) e pubbliche (dal Pd), ma ho tirato dritto ed il mio emendamento è arrivato in discussione intorno alle 17.

Ho preso la parola ed in soli 5 minuti, nel silenzioso imbarazzo generale, ho spiegato che, forse, un segnale di responsabilità lo si doveva dare a fronte della drammatica crisi economica che vivono molte famiglie e del clima pesante di sfiducia verso la politica che alcuni sprechi e privilegi ingenerano da tempo tra la gente.

Ho anche sottolineato come i pur alti stipendi dei consiglieri non giustificavano certo le faraoniche spese che certi consiglieri regionali stanno già per sostenere per essere rieletti e che questo ci parlava di costi della politica non sempre trasparenti e democratici.

Mentre parlavo sul terminale luminoso comparivano i nomi di quasi tutti i capigruppo che si prenotavano per intervenire in merito.

Finisco il mio intervento.

Mi siedo.

Improvvisamente tutti i colleghi prenotati si cancellano.

il Presidente, chiede se qualcuno vuole intervenire. Silenzio.

Dichiara aperto il voto.

Il tabellone luminoso si colora di rosso (voti contrari) in tutto il centrodestra, Lega Pdl e Udc.

Nel centrosinistra qualche verde (favorevole) e qualche bianco (gli astenuti).

Il Presidente comunica che il mio emendamento è bocciato e, con frettoloso imbarazzo, passa all’emendamento successivo.

Casta Padana 1 Atalmi 0

domenica 3 gennaio 2010

Ma in Italia non sarebbe reato il procurato allarme?!

da:  comunistimogliano.wordpress.com


Arriva oggi la notizie che 35.000 italiani si sono vaccinati contro il famigerato virus AH1N1 detto anche (giusto per poter dichiarare l’emergenza in un altro settore dopo i polli) “influenza suina”. Peccato che l’Italia abbia acquistato qualche (decina di?) milioni di dosi di vaccino. Tra l’altro vaccini sconsigliati in quanto poco testati (la gatta frettolosa fa i gattini ciechi!) e dunque a rischio come ha dimostrato il recente caso canadese.

Che sfiga avere poca memoria: mi par di ricordare che nel Circolo si commentava sulle “solite campagne terroristiche delle multinazionali del farmaco” per fare i miliardi a spese della popolazione. Purtrppo il sito non c’era ancora per documentare stabilmente quanto detto… Ma comunque chi ci avrebbe fatto caso ai soliti “untori comunisti”?!

Poca memoria, unita ad un po’ di buona volontà di fare ricerche, ci spingono a trovare 66 articoli de La Tribuna di Treviso con la parola chiave “h1n1 veneto”; svariati ne Il Gazzettino (dove la ricerca pare funzionare piuttosto male: non ci crede nessuno che di H1N1 ci siano solo 7 occorrenze!!!!) e non prosguiamo.

Ma la nostra memoria è labile purtroppo, per cui non potremmo giurare che siano arrivai da subito in Regione Veneto 36.000 vaccini per il primissimo intervento (vedi QUI), e poi 240.000 in tutta la Marca (vediQUI). Ma la RegioneVeneto si è mostrata sensibile e ponta all’emergenza (vedi QUI) predisponendo ben1.380.000 (unmilionetrecentotanamila!) dosi come “dotazione iniziale“!!!

Anzi: la sensibilità (agli allarmi delle multinazionali del farmaco) dei nostri amministratori si è spinta oltre: “Per il Veneto sono state richieste 4 milioni di dosi. In provincia di Treviso dovrebbero arrivare circa 750 mila vaccini (su una popolazione di 800 mila abitanti). Gli esperti inoltre prevedono che a vaccinarsi saranno fra il 50 e il 70% degli appartenenti alle categorie a rischio (questo dipenderà anche dagli andamenti dell’epidemia). Peraltro il quantitativo di dosi richiesti era stato stimato in base all’ipotesi che la vaccinazione dovesse richiedere 2 dosi (una sarebbe dovuta essere di richiamo). Ma secondo le ultime ricerche non è ancora escluso che ne possa bastare una sola” (non ci credete? Vedete QUI!).

Eh già, perchè “Nel corso della riunione l’Unità di Crisi, composta dall’assessore alla sanità Sandro Sandri, da tecnici regionali della Sanità e della Protezione Civile, e ieri allargata a rappresentanti dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera scelta, ha affrontato altri aspetti connessi all’H1N1, concentrandosi sulperiodo nel quale ci si attende un picco, ovvero tra metà dicembre e metà gennaio” (giusto perchè non pensiate che esageriamo noi verificate QUI).

Addirittura Adecco (quando si tratta di sfruttare ogni scusa è buona!) ha previsto la crisi al punto che “Secondo le stime, a dicembre serviranno circa 1.500 lavoratori interinali nel Veneto per sostituire i “titolari” che andranno in malattia. Unindustria Treviso, intanto, è in contatto con le unità sanitarie della provincia” (giuro eh: verificate QUI!).

Insomma: quando dicevamo che si trattava di propoganda eravamo i “soliti disfattisti“, adesso che scopriamo che la prima tornata di vaccini in Veneto sarebbe stata più che sufficiente per vaccinare tutti gli italiani che lo hanno rischiesto (e che i morti sono stati mooooooolti meno di quelli provocati dalle normali influenze stagionali, e molti meno di quelli che si registrano sul lavoro in un semestre!!) come la mettiamo?!

Sbagliamo noi ignoranti in materia legale o in Italia esiste un reato che si chiama “Procurato allarme“?! E ci chiediamo: esiste una qualche forma di sanzione che punisca chi spinge ad un utilizzo smodato di risorse pubbliche per fronteggiare una emergenza che non c’è allo scopo di arricchirsi e di arricchire i propri protetti?!

Bhe: se esistono sarebbe ora che qualche giudice iniziasse a valutare se siano applicabili al caso in questione!

venerdì 1 gennaio 2010

Intitolare una via di Milano a Craxi? Infame e pure "diseducativo"



(ANSA) - ROMA, 29 DIC - 'Intitolare un'area di Milano a Bettino Craxi e' un grave errore' e sarebbe 'diseducativo per i giovani', dice Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, l'organizzazione giovanile del Pdci-Federazione della Sinistra.

Craxi, prosegue il dirigente del Pdci , 'e' stato infatti il primo ad aver introdotto nella politica italiana gli elementi degenerativi di cui oggi viviamo tutte le conseguenze. La stagione della Milano da bere, della cultura dell'apparire, e' la premessa dello scivolamento culturale che il nostro Paese sta vivendo da più di vent'anni. Inoltre, a fronte del clima di diffidenza nei confronti della politica, come si puo' celebrare un personaggio che e' scappato in un altro Paese per non farsi giudicare dalla magistratura italiana? Questa scelta, in particolare tra i giovani, portera' ulteriore sfiducia nelle istituzioni'.
'Noi - conclude Arzarello - a Craxi continuiamo a preferire Enrico Berlinguer, e riteniamo appunto che la questione morale sia, oggi piu' che mai, importante e pedagogica'.